Franko B nasce a Milano nel 1960, si trasferisce a Londra alla fine degli anni 70, dove attualmente vive e lavora.
Passa dalla scultura, alla pittura, dalle istallazioni, alle arti performative.

Figura chiave della Body Art degli anni '90, Franko B è noto per le sue performances
provocatorie durante le quali mette in luce la vulnerabilità del corpo umano sottoponendosi
a dure prove fisiche.
I temi dell'abuso e della repressione sono sempre stati e continuano ad essere al centro
della sua ricerca artistica che analizza la dimensione performativa del sè.

Artista di fama internazionale, lavora con alcune delle pù importanti
istituzioni politiche e private tra cui Tate Modern, Tate Britain, Tate Liverpool, ICA,
Palais des Beaux-Arts Bruxelles, Ex Teresa Mexico City, PAC Milano,
RU ARTS Mosca e molte altre
Le sue opere fanno parte delle più prestigiose collezioni pubbliche e private tra cui quelle
della Tate Permanent Collection, del V&A Museum e del Mudec di Milano.

Il percorso creativo della nota fotografa italiana inizia negli anni 70 .
Nel 1976 espone la sua prima personale presso la Galleria Diaframma di Milano, dando inizio ad una lunga carriera come artista e fotografa.

Ha esposto ed espone in numerose gallerie d’arte e musei d’arte moderna e contemporanea come a New York, Sidney, Pechino ed Edimburgo ed è presente in collezioni pubbliche e private.
Maria Mulas è conosciuta principalmente per i suoi scatti di architetture e ancor più, per i ritratti dei grandi artisti internazionali del ‘900, da Andy Warhol a Keith Haring, da Joseph Beuys ad Alberto Burri.

Le fotografie di Maria Mulas si discostano molto da quella che potrebbe definirsi la registrazione meccanica di un momento. Le sue opere rifiutano quella staticità, quell’assenza di contatto, per esaltare invece le alchimie scatenate da un incontro di sguardi.

Chi é stato fotografato anche solo una volta da Maria Mulas ricorda di essere stato guardato dagli occhi vivaci di un’artista che ama il mondo che rappresenta. Così ogni suo ritratto diventa, nello spazio di uno scatto fotografico, la messa in scena di un affetto, di un’amicizia

Gözde Ilkin nasce 1981 in Kütahya (Turchia). Attualmente vive e lavora tra Istanbul e Berlino.
Dopo aver completato gli studi alla Mimar Sinan University ed alla Marmara University, ha partecipato a programmi internazionali di scambio per artisti in Olanda e Germania ed a varie mostre in Europa.

Ilkin crea i suoi lavori utilizzando tessuti, tele, carte and altri supporti sui quali interviene ricamando storie a mano oppure con la macchina da cucire. Spesso con la sua ricerca artistica si concentra su temi di genere e identità, denunciando le barriere sociopolitiche messe in atto dalla società contemporanea.

'The Trap Gözde Ilkin' alla Gypsum Gallery del Cairo (2016) e 'Stained Estate' alla Françoise Heitsch Gallery di Monaco (2015) sono tra le mostre personali piu recenti dell'artista. Mentre tra le principali collettive troviamo: ‘Muscle Memory’ curata da Ece Pazarbaşı al Kunstraum Kreuzberg Bethanien, Berlino (2017), ‘zeigedeine Wunde 2016 / Teil 2 – Das Environment’ al Maximilians Forum di Monaco (2016), ‘Spaceliner’ curata da Barbara Heinrich ad Arter in Istanbul (2015), ‘Dream and Reality’ a Istanbul Modern (2011).

Bari, 1987, ha conseguito la laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia (2011).
Dal 2013 al 2014 ha lavorato con lo Studio d’Arte Cannaviello a Milano e ha partecipato al programma di residenza della Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia, 2014).

Dal 2016 è stato invitato alle ultime tre edizioni del Guwahati Research Program (Assam, India) promosso da Microclima.

La ricerca artistica di Matteo Nasini (Roma, 1976), violoncellista con formazione classica, parte dallo studio del suono, per concretizzarsi in forme fisiche che analizzano in profondità ed osservano la superficie della materia sonora e di quella plastica. Da questo ne deriva una pratica che si manifesta metodologicamente nelle installazioni sonore, nelle performance, nei lavori tessili e nelle opere scultoree.